52° Congresso dell’ Associazione Italiana Studi Semiotici – Forme del silenzio
52° Congresso dell’ Associazione Italiana Studi Semiotici – Forme del silenzio
Bologna, 7-9 novembre 2024
“Ed ecco che quindi, in conclusione, direi che uno dei problemi etici che ci si pone è come tornare al silenzio. E uno dei problemi semiotici che potremmo affrontare (e proprio ieri l’avevo proposto come tema per il prossimo congresso) è studiare meglio la funzione del silenzio nei vari modi di comunicazione. Abbordare una semiotica del silenzio: può essere una semiotica della reticenza, una semiotica del silenzio nel teatro, una semiotica del silenzio in politica, una semiotica del silenzio nel discorso politico, cioè la lunga pausa, il silenzio come creazione di suspense, il silenzio come minaccia, il silenzio come consenso, il silenzio come negazione, il silenzio in musica. Ecco alcuni dei temi per uno studio di una semiotica del silenzio”.
Con queste parole Umberto Eco terminava il suo intervento al Congresso AISS del 2009 intitolato Le nuove modalità della comunicazione politica, offrendo un’idea per un successivo incontro per i semiologi. Questo incontro si realizza adesso.
Sono passati 15 anni e non soltanto l’opportunità di parlare delle “condizioni della percezione del segnale come prerequisito per l’identificazione del significante e le strategie di realizzazione del rumore sul canale” – per usare ancora le parole di Eco – non è venuta meno, ma semmai è diventata ancora più urgente. Il rumore presente nelle nostre vite è, infatti, cresciuto a dismisura e sempre più le soluzioni comunicative si sono polarizzate: stare zitti o fare molto rumore.
È il binomio silenzio-rumore, così, quello che vorremmo indagare: il silenzio come strategia, in un ventaglio di fenomeni che va dal silenzio stampa alla cancel culture. E se ci viene spontaneo pensare subito a guerre e pandemie come luogo di silenzio (e rumore) assordante, a ben pensare intorno a questo tema ruotano molte cose piccole e grandi della nostra esistenza. Dalle vistose cuffie con cui tanti giovani vanno in giro (e che cancellano digitalmente il rumore esterno) all’abitudine di fotografare ogni cosa, creando le condizioni affinché il rumore invada non soltanto le nostre orecchie ma anche i nostri occhi. Per non dire dell’intelligenza artificiale, che promette la produzione costante di conversazioni di ogni tipo in ogni momento e in ogni luogo con l’infaticabile piglio che caratterizza le macchine. Un troppo pieno che spinge per converso a cercare dei vuoti (pensiamo alla ricerca del silenzio del paesaggio per opporsi al rumore urbano), ora allontanandosi dai segnali ora ignorandoli di proposito. Fino alla relazione tra silenzio e sfera religiosa, al silenzio come esperienza della fede.
Romance Federation of Semiotics
Federazione Romanza di Semiotica
Federação Românica de Semiótica